Una coppia che aveva comunque compatibilità per donazione diretta tra moglie e marito ha scambiato il rene con un’altra la quale non aveva questa possibilità,solo per altruismo. La seconda coppia ha quindi finalmente trovato la compatibilità che non aveva direttamente. La prima invece ha migliorato la differenza di età tra donatore e ricevente.
Effettuato a Siena, all’ospedale delle Scotte dell’Azienda ospedaliero-universitaria senese, un doppio trapianto di rene in modalità cross over “altruistica” tra due coppie di coniugi. E’ il primo caso in Italia. In pratica, una coppia che aveva comunque compatibilità per donazione diretta tra moglie e marito ha scambiato il rene con un’altra coppia, nella quale invece non c’era compatibilità, solo per altruismo. La seconda coppia ha quindi finalmente trovato la compatibilità che non aveva direttamente. La prima invece ha migliorato la differenza di età tra donatore e ricevente.
Il singolare caso si è verificato all’ospedale Santa Maria alle Scotte, grazie all’ottimo lavoro effettuato dal team di Chirurgia dei Trapianti di Rene, diretta dal professor Mario Carmellini, insieme al reparto di Nefrologia, Dialisi e Trapianto, diretto dal dottor Guido Garosi, all’équipe anestesiologica e a tutto il personale del blocco operatorio. “Mi congratulo con tutto il team che ha effettuato il doppio trapianto – è il commento dell’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni – Ma prima di tutto voglio congratularmi con le due coppie di coniugi, che hanno aggiunto un valore ancora maggiore a un gesto già da sé generoso come quello della donazione”.
“Si tratta del primo caso italiano di donazione altruistica – spiega Carmellini – dove la prima coppia, con un minimo vantaggio, fa un grosso favore alla seconda, modalità abbastanza diffusa negli USA ma mai applicata in Italia”. I complessi interventi sono stati effettuati attivando in contemporanea tre sale operatorie. Le riceventi sono due donne, una della provincia di Perugia e l’altra della provincia di Napoli. “Altra particolarità legata al caso – aggiunge il chirurgo Andrea Collini – è che una delle due coppie ha rifiutato ogni trattamento emotrasfusionale e, quindi, per consentire un maggiore risparmio di sangue, abbiamo eseguito, per la prima volta a Siena, un prelievo renale con il robot Da Vinci, in collaborazione con il dottor Stefano Signori dell’UO Chirurgia Generale e Trapianti della AOU Pisana”.
I donatori hanno avuto una breve degenza, le trapiantate sono state dimesse una dopo due settimane e una a distanza di un mese.
“L’assistenza prima e dopo il trapianto – conclude Garosi – è fondamentale per la corretta riuscita degli interventi e ringrazio quindi tutto lo staff multidisciplinare che ci ha permesso di raggiungere questo bel risultato. In Italia, sino ad ora, i trapianti cross over tradizionali sono stati realizzati solo a Siena e a Pisa”.