Sara Grippo, una ragazza di 33 anni originaria di Paesana a Cuneo, da ormai dieci anni lotta contro una malattia che colpisce i suoi reni: una glomerulonefrite autoimmune. Grazie ad un ricovero iniziale di due mesi ed alle cure tramite farmaci immunosoppressori, Sara è riuscita ad evitare la dialisi per i primi cinque anni, fino al 2012, anno in cui la malattia si è ripresentata.
Da quel momento si è rivolta al Centro Dialisi dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, seguita dal direttore di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale e direttore del Centro Malattie Rare, il professor Dario Roccatello.
In lista ormai da quattro anni per il trapianto, Sara ha deciso con forza di vivere lo stesso la sua vita nonostante la sua malattia; infatti, assieme al suo compagno, Stefano Ghisolfi, pratica lo sport del free climbing o arrampicata libera viaggiando assieme all’apparecchiatura per emodialisi domiciliare.
Sara, non senza fatica, ha scelto di lottare imparando a convivere con la malattia senza rinunciare alle sue passioni.
ANTR sostiene da sempre come sia estremamente positivo vivere attivamente la malattia. Constatiamo troppo spesso come molte persone, in situazioni del genere o comunque altrettanto invalidanti, si lascino andare compiangendosi e chiudendosi in se stessi.
L’evidenza riscontrata nei troppi casi del genere da medici, infermieri e psicologi è quella di un progressivo peggioramento del paziente a livello psicologico e, conseguentemente anche fisico.
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