Il trapianto d’organo può salvare la vita, ma purtroppo come importante controindicazione c’è quella che aumenta il rischio di tumore. Uno studio recente ha confermato che circa nel 50% dei trapiantati, su un campione di 100 e nell’arco di 10 anni, si è manifestato un tumore.
Altre patologie, scorretti stili di vita e farmaci antirigetto sono tra le principali cause.
Nel 2013 presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Aviano è stato attivato un ambulatorio dedicato ai trapiantati di organo; tramite collaborazioni con altri Dipartimenti vengono studiati vari aspetti dei pazienti: clinici, terapeutici, immunologici e virologici. Lo studio di 108 trapiantati, 77% di rene e 23% di cuore/fegato, ha stimato la presenza del cancro per il 46% dei primi e per il 74% dei secondi.
Questi risultati verranno presentati nel meeting Giotto del 10 marzo a Bologna. Il progetto Giotto è coordinato dai professori Umberto Tirelli ed Antonio Pinna e da segretari scientifici come Emanuela Vaccher, Marcello Tavio e Paolo Di Sandro; esso è nato con lo scopo di mettere in atto studi multicentrici e prospettici sulle migliori strategie preventive, diagnostiche e terapeutiche.
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