Alla cortese attenzione del direttore generale Policlinico Sant’Orsola, Dr.ssa Gibertoni
Gent.ma dr.ssa Gibertoni,
in previsione del nostro incontro, previsto per martediì 3 dicembre alle ore 10.30 nel suo ufficio, ritengo, per correttezza, sia necessario inviarle preventivamente il documento che sarà principale oggetto del nostro incontro al fine che dell’ argomento lei possa essere messa nella condizione di poterne discutere nell’immediato.
Oggetto: la situazione molto critica nella quale versa il Pad. 15 di nefrologia e dialisi già da diverso tempo.
Premessa: il padiglione è stato costruito circa 50 anni fa con previsione di utilizzo nell’immediato, riferito ad un numero di pazienti e numero medici e infermieri rapportato all’epoca. Da allora ad oggi, il numero dei pazienti malati di rene si è decuplicato e quindi anche il numero dei nefrologi e infermieri necessari. Ne è conseguito che, in progressione nel tempo, oggi il padiglione è assolutamente insufficiente alle esigenze in primis dei malati, ma contemporaneamente anche per i nefrologi ed infermieri costretti in spazi sempre più stretti ad operare in una struttura che oggi è praticamente anche tutta fuori norma a causa delle nuove leggi uscite negli anni a favore di una maggiore sicurezza per le persone.
Le elenchiamo le criticità che abbiamo potuto rilevare, criticità che, nel tempo, si stanno evolvendo ancora di più in negativo.
1) La struttura non risulta antisismica
2) Non vi sono vie di fuga in caso di incendio o altro. Mancano le scale antincendio esterne.
3) I pavimenti sono generalmente poco adatti ad effettuare pulizie veramente efficienti causando un ricettacolo di batteri. In passato sono accaduti degli avvallamenti.
4) Infissi generalmente che non hanno più tenuta agli agenti atmosferici come il vento , il freddo ed anche il caldo eccessivo.
5) 2°piano, dialisi : non vi sono spogliatoi sia per le donne che per gli uomini.
6) 3° piano, pazienti ospedalizzati, i bagni nelle camere sono spesso scarsamente funzionanti, probabile che siano gli originali. Vasche prive di rubinetti. Stanze a due letti portate a tre.
7) Aria condizionata: utilizzo centralizzato, non vi sono nelle camere dispositivi per la regolazione individuale.
8) Letti degenti: la gran parte sono vecchi e quindi non regolabili dal malato se non scendendo dal letto o chiamando l’ infermiere. 9) Televisione: in ogni CAL e CAD dell’ area metropolitana di Bologna, compresi altri ospedali, i malati ospedalizzati possono tutti usufruire della Tv per singolo letto. L’ unico reparto mancante è proprio il Pad. 15. Mancano perfino le applicazioni necessarie che consentirebbero l’ utilizzo del televisore.
10) Area degenza e ambulatoriale: l’enorme aumento dei pazienti causa un eccessiva ristrettezza degli spazi causa, in particolare nell’ ambulatorio, a lasciare in piedi diverse persone. Per l’ area degenza manca una sala adibita ai pazienti per la visita di parenti e amici.
11) Ambulatori superiori (anche per PIRP) lista d’attesa di visita superiore ad un anno.
12) Frequenza turnazione nefrologi per visita ai pazienti : Ormai troppo frequentemente i pazienti lamentano che non riescono ad avere Continuità nell’essere assistiti dalle stesso medico, con la conseguenza che, ad ogni visita, si trova di fronte ad un medico diverso e quindi dover ricominciare da capo nel doverlo informare dei suoi problemi. Già alcuni di essi hanno dichiarato che si rivolgeranno a strutture esterne pur di avere le stesso medico a disposizione.
13) Da segnalare che praticamente due piani del reparto sono occupati dalla pneumologia (secondo piano intero, metà ambulatori piano terra e metà sotterraneo). Doveva essere già trasferita in altro luogo da alcuni anni, invece è ancora sul posto.
Nella nostra qualità di associazione ODV nata per la difesa dei diritti dei pazienti, ma in questo caso anche a difesa dei nefrologi ed infermieri operanti nel reparto, dichiariamo l’assoluta primaria necessità di interventi risolutivi atti ad evitare radicalmente la possibilità di un prossimo collasso della struttura.
Vogliamo ricordare che l’OMS ha indicato come il 10% della popolazione mondiale soffre di reni senza rendersene conto, quindi in Italia 6 milioni, più circa 4 milioni di diabetici che, presto o tardi, avranno anche problemi renali. In lista generale trapianto, circa i due terzi dei candidati sono malati di rene. Quindi malattia estremamente invalidante molto più diffusa rispetto a cancro, tumore, cuore ecc. , ma contrariamente a queste lasciata nel dimenticatoio dalle istituzioni .
Non possiamo assistere impotenti ad una situazione del genere e quindi abbiamo sicuramente bisogno che il Policlinico possa aiutarci presso le istituzioni (vedi in primo piano la regione) a risolvere il problema facendo conto in particolare sulla legge, in attesa di essere inserita nella legge di bilancio 2019, in campo sanitario che prevede 2 miliardi di euro per l’ edilizia sanitaria da distribuire in proporzione a tutte le regioni italiane.
L’ANTR è una associazione di pazienti e lotta con essi e per essi al fine di una sanità migliore, non burocratizzata come è ora, cosciente nel dovere di essere imparziale con tutti i cittadini italiani. Con stima e fiducia, le porgo i miei sentiti auguri per il lavoro che sta intraprendendo al e per il Policlinico, lavoro che comporta un impegno totale (vedi ad esempio quanto esposto dall’ANTR), ma che avendo avuto modo di conoscerla, sono certo che porterà a buon fine.
Arrivederci il 3 dicembre.
Cordialmente.
Franco Brizzi, presidente nazionale ANTR