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Si al trapianto da donatori HCV positivi dal Comitato nazionale bioetica

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Si al trapianto da donatori HCV positivi dal Comitato nazionale bioetica

Recentemente il Comitato nazionale di bioetica ha dato il via libera alla possibilità di utilizzo di organi provenienti da donatori anti-HCV positivi e HCV-RNA positivi per il trapianto di pazienti anti-HCV negativi.

La motivazione principale a capo del parere positivo si può esprimere grazie al fatto che dalle evidenze scientifiche, il confronto con il ricorso a donatori a rischio standard non ha fatto registrare differenze significative nella sopravvivenza rispetto al trapianto di organi da donatori anti-HCV positivi e HCV-RNA positivi a pazienti anti-HCV negativi, in quanto oramai l’organo viene curato efficacemente dopo il trapianto.

Il Direttore del Centro Nazionale Trapianti (Cnt) dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Alessandro Nanni Costa ha appreso la notizia in maniera molto positiva, affermando inoltre come non esistano ragioni sufficienti per precludere al paziente un’opzione che garantisca un suo interesse primario, ovvero il miglioramento del suo stato di salute in un intervallo di tempo indubbiamente minore, anche se non ottenuto con le procedure standard.

Il Direttore prosegue dichiarando che tali attività comporteranno una procedura di duplice conferimento del consenso da parte dei riceventi anti-HCV negativi: il primo all’atto di iscrizione in lista d’attesa e il secondo, in genere differito di molti mesi, quando l’organo è stato concretamente reperito per il trapianto.
 
Concludendo, dovranno essere avviati i lavori per la costruzione delle procedure, delle modalità e dei programmi, per l’aggiornamento delle linee guida e per la ricerca in temi di sicurezza ed efficacia di questo settore trapiantologico.

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